L’associazione Ambiente & Cultura destina l’attivo di gestione del progetto Alba Sotterranea a progetti di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale del territorio.

Ecco le iniziative intraprese o in cantiere per il prossimo futuro, rese possibili dai partecipanti alle visite guidate da un archeologo professionista ai percorsi sotterranei della città.

Grazie a tutti i visitatori e a tutti gli Amici di Alba Sotterranea!

ANNO 2016 e 2017: LA CRIPTA DELLA CHIESA DI SANTA MARIA MADDALENA AD ALBA

L’attivo del 2016 e 2017 è destinato al recupero della cripta della chiesa di Santa Maria Maddalena ad Alba, vero cuore del complesso conventuale della Maddalena, edificio di origine medievale in pieno centro storico ora sede di istituzioni pubbliche. Il Museo civico archeologico e di scienze naturali Federico Eusebio è ospitato in una manica del complesso. I fondi sono accantonati in attesa di poter vedere la nascita di un progetto di recupero della cripta insieme al Comune di Alba.

Il Coro della Maddalena, retrostante la chiesa domenicana e soprastante la cripta cimiteriale del complesso, ospita spesso mostre di arte contemporanea. Qui una mostra di scultura di Kiki Smith

ANNO 2014 e 2015: IL GIARDINO DI ARCHEOLOGIA SPERIMENTALE

L’attivo di gestione degli anni 2014 e 2015 è stato destinato alla

La capanna del Neolitico antico albese (6000 – 5250 a.C.)

creazione nel 2016 – 2017 del Giardino di Archeologia Sperimentale del Museo civico archeologico e di scienze naturali Federico Eusebio di Alba (CN). E’ stato recuperato un piccolo spazio urbano sottoutilizzato del centro storico, adiacente a due istituti scolastici, situato di fronte alla tappa num. 22 del percorso archeologico, il Complesso delle Antiche Mura romane e medievali della città, sito a sua volta restaurato e valorizzato recentemente. Nel parco alberato è stata realizzata un’opera di archeologia sperimentale, la ricostruzione ipotetica della capanna del Neolitico antico (6000 – 5250 a.C.), i cui resti sono stati rinvenuti ad Alba, all’altezza di corso Langhe 65. Si tratta del primo lotto di un progetto che vuole riscostruire uno scorcio del villaggio preistorico albese e ridare visibilità alla fase più antica della lunga storia della città. Nel giardino è stato realizzato anche uno scavo archeologico simulato, un saggio attrezzato a disposizione di scolaresche, famiglie e appassionati, nel quale sono stati riprodotti con precisi ritrovamenti e contesti archeologici realmente rinvenuti nell’albese e risalenti alla preistoria, all’epoca romana e altomedievale.

 

Il saggio attrezzato per la simulazione di scavo archeologico

ANNO 2013: IL RESTAURO DEL MASTODONTE DI VERDUNO

L’attivo di gestione dell’anno 2013 è stato destinato al restauro del Mastodonte di Verduno,
fossile parzialmente distrutto da scavi illegali, e a progetti di tutela del patrimonio
paleontologico del fiume Tanaro, oltraggiato nell’estate del 2012 dall’incuria dell’uomo.

I resti del Platybelodon, ovvero il cosiddetto Mastodonte di Verduno