Le incisioni cruciformi attestano l’esistenza del “culto del toro”

Le circa 35000 incisioni rupestri della Valle delle Meraviglie sono distribuite su un’area di circa 14 km2, che gravita attorno al Monte Bego. Queste incisioni, collocate tra i 2000 ed i 2500-2600 m di quota, risalgono al Neolitico (5500-2900 a.C. ca.) ed alla fase protostorica (3000-1600 a.C.); si aggiungono poi quelle di epoca storica (circa 15000), che vanno dal periodo romano all’età contemporanea.

Sono presenti in alcuni settori della Valle delle Meraviglie, che deve il proprio nome alla loro presenza: Fontanalba, Valuaretta, Valmasca, Colle del Sabbione e- unico italiano- Vej del Bouc. Queste incisioni sono state raggruppate secondo alcune tipologie: tra le più antiche troviamo gli anelli e le figure geometriche, mentre all’Età del Rame (3000-2200 a.C.) e del Bronzo (2200-1600) sono caratterizzate dalla presenza di armi (pugnali, alabarde), strumenti come l’aratro, immagini antropomorfe e corniformi; proprio queste ultime testimoniano l’esistenza di un “culto del toro”, con numerose immagini di teste di questo bovide incise.

Insieme al quelle della Valcamonica, in Lombardia, le incisioni rupestri del monte Bego costituiscono il polo dell’arte rupestre alpina, oltre ad essere uno dei siti di maggior rilievo per la fase protostorica in Europa.

L’uomo con le braccia a zig zag

APPROFONDIMENTI E VISITE

Trattandosi di un sito d’altura, le incisioni rupestri del monte Bego (coordinate Lat. 44° 4’20.32″N, Long. 7°27’1.96″E) sono visibili soltanto nella stagione estiva, seguendo le guide alpine sui percorsi escursionistici. Calchi di alcune incisioni sono inoltre presenti al Museo delle Meraviglie, presso la vicina Tende (per maggiori informazioni, vedi scheda di approfondimento).

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