
Palazzo Banca d’Alba ospita dall’ 11 aprile al 4 maggio la mostra dedicata all’albese Luciano Degiacomi dal titolo “LUCIANO DEGIACOMI – Al principio il vino è una collina”. La mostra è un’ottima occasione per abbinare alla visita all’esposizione un tour “Alba Sotterranea”, che, in occasione dei ponti e delle festività previsti tra aprile e maggio 2025, moltiplica le sue date i suoi turni di visita e le possibilità di scoprire le radici sotterranee della città di Alba.
Luciano Degiacomi (1921-1995) è stato una figura chiave per la valorizzazione del territorio albese e delle Langhe. Farmacista di professione, ha dedicato la sua vita alla promozione del vino, della gastronomia e della cultura locale, intuendo prima di molti le potenzialità del territorio.
Tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta del Novecento i castelli erano nell’abbandono, il futuro dell’agricoltura collinare appariva incerto e difficile, lo sviluppo industriale – fondamentale per accedere a un nuovo benessere – sembrava essere l’unica prospettiva, mancavano case e scuole. E Luciano Degiacomi, visionario, scommetteva sulle possibilità di sviluppo offerte dai paesaggi collinari, dai castelli, dalla cucina, dal tartufo e dai vini. Con alcuni altri praticava un tenace volontariato, quando di volontariato culturale ancora poco si parlava, ambasciatore di Alba, del tartufo, della gastronomia, dell’enologia e della cultura.
Nel 1955 fu tra i fondatori della Famija Albèisa, di cui divenne presidente dal 1963 al 1970, promuovendo iniziative culturali e pubblicazioni storiche. Nel 1966 contribuì alla creazione dell’Enoteca Regionale Piemontese nel castello di Grinzane Cavour e, l’anno successivo, fondò l’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini di Alba, che guidò per 25 anni, favorendo lo sviluppo dell’enoturismo.
Degiacomi fu anche un pioniere della tutela ambientale e artistica: si oppose alla demolizione del Teatro Sociale di Alba e contribuì alla nascita della sezione locale di Italia Nostra. La sua visione innovativa si concretizzò nella pubblicazione di guide enogastronomiche, tra cui Langhe d’Alba (1963) e Sulle strade dei vini d’Alba negli anni ’80.
Le cascine Drago, da lui gestite, divennero un laboratorio per tecniche agricole innovative e sostenibili. Dopo la sua scomparsa, il suo operato è stato portato avanti da Beppe Colla e dalla sua famiglia. La mostra ne celebrerà l’eredità e l’impatto sulla cultura e l’economia delle Langhe: a trent’anni dalla morte, la mostra, attraverso materiali fotografici, testuali, video e oggetti originali, ricorderà la sua figura raccontandone la passione e le realizzazioni per la sua terra.
La mostra, sarà visitabile nelle seguenti giornate e con i seguenti orari: il venerdì, il sabato e la domenica dalle ore 10 alle ore 19. Sono poi previste giornate di apertura straordinaria nelle giornate di domenica 20 aprile, lunedì 21 aprile e giovedì 1 maggio con orario 10-19.

