LA COMPAGNIA DEI PELLEGRINI E LA CONFRATERNITA DI SAN GIUSEPPE

Le associazioni di laici sono dette “Compagnie” e divenivano “Confraternite” nel momento in cui disponevano di un edificio di culto come sede stabile. La loro funzione sociale fu determinante dal tardo medioevo alla fine del XVIII secolo, sia nelle città che nelle aree di campagna, perché davano aiuto concreto ai più disagiati e in vari modi si occupavano di assistenza sociale e di volontariato

L’origine della Compagnia dei Pellegrini di San Giuseppe si fa risalire al Cinquecento. Infatti nel 1596 si racconta che

Nel tempo che la Madonna Santissima faceva miracoli e gratie nella terra di Vico appresso la Città del Mondovì, sia stata fatta una compagnia di molte persone in questa Città, per devotione vestiti con Habito da Pellegrini (…)

La peculiarità della Confraternita dei Pellegrini consisteva nel pellegrinaggio collettivo al Santuario di Vicoforte. Una piacevole gita annuale che, per il suo esprimersi in forma di turismo devozionale, vedeva una partecipazione numerosa.
La scelta dei Pellegrini di Albastato di Monferrato – di portare omaggio alla Madonna di Vicostato di Savoia – anziché, semmai, a quella di Crea, si lega probabilmente alla consapevolezza – e forse desiderio – di un prossimo destino di sudditi sabaudi (Alba era da tempo completamente circondata da terre sabaude).
Alba fu ceduta ai Savoia nel 1631 e da allora l’impegno annuale della confraternita fu assolutamente opportuno oltre che gradito alle autorità pubbliche.
Ad Alba, dal folto gruppo degli affiliati alla Compagnia del Santissimo Sacramento, si staccò un nucleo di affezionati alla gita annuale verso la Madonna dipinta su un pilone nei campi di Vico.
A ben vedere quindi c’era già una Compagnia dei Pellegrini ben prima che accadesse il miracolo da cui prese avvio la vicenda di Vicoforte, c’era anzi da prima del 1577.


LA CHIESA E IL CENTRO CULTURALE DI SAN GIUSEPPE

La chiesa di San Giuseppe di Alba venne fondata dalla Compagnia dei Pellegrini, un’associazione religiosa che nel 1622 chiese e ottenne la possibilità di costruirsi una propria sede.
L’edificazione della chiesa inizia nel 1643, si aggiungono negli anni ’80 due cappelle laterali, secondo lo stile tipico della transizione tra Concilio di Trento ed arte barocca.

Nella prima metà del ‘700 vengono fatti molti lavori, quali l’inizio della costruzione del campanile e l’aggiunta di altre due cappelle laterali. Tra queste ultime significativa è la pentagonale Cappella del Crocifisso con una la statua di Cristo che poteva essere fisicamente staccata dalla Croce e portata in processione per le vie della città, nella manifestazione dell’Intierro.
La storia più recente della chiesa ha visto il bene completamente abbandonato per molti anni alla fine del ‘900 e notevolmente danneggiato.

A partire dal 1996, però, l’arrivo di Proteggere Insieme, associazione di protezione civile specializzatasi nella salvaguardia dei beni culturali, ha recuperato l’edificio che è diventato la sede del Centro culturale San Giuseppe, oggi sede di numerose associazioni e teatro di molti eventi culturali.


TEOBALDO ROGGERI, IL SANTO UMILE IN CAMMINO

Da Vicoforte Mondovì proveniva infatti San Teobaldo Roggeri, santo co-patrono della città di Alba del XII secolo, oggetto di forte devozione già in vita e poi nei secoli successivi.
Un prezioso busto reliquiario del santo, risalente al XV secolo, in argento e bronzo dorato, trafugato nel 1983 e poi ritrovato negli Stati Uniti, e restituito alla Diocesi di Alba nel 2014 da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino.

Il pregevole busto in argento sbalzato, cesellato e dorato è ora esposto nella chiesa di San Lorenzo, la Cattedrale di Alba, a 100 m dalla chiesa di San Giuseppe e primo step intermedio della Via dei Pellegrini.

 

Altare maggiore con icona della Madonna, Santuario della Natività di Maria di Vicoforte Mondovì