Non dimenticare le mie parole

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La mostra “non dimenticare le mie parole” è visitabile fino a sabato 23 marzo presso il municipio di Cisterna d’asti: per visite e info consultare i contatti in fondo a questa pagina

 

L’Associazione Franco Casetta è nata da un gruppo spontaneo formatosi a partire dal dicembre 2007, per iniziativa di Paolo Pasquero (classe 1925), uno degli ultimi esponenti della Resistenza Partigiana roerina, membro della 23a Brigata Canale.  Paolo per oltre 50anni ha raccolto e conservato materiali che documentano il periodo storico della Liberazione dal fascismo.

Dal maggio 2010 l’associazione, con la consulenza del Prof. Luciano Boccalatte dell’Istituto Storico della Resistenza di Torino, ha intrapreso un’attività di riordino e catalogazione di questi documenti.

L’archivio Pasquero, copre un arco cronologico che va dalla II Guerra Mondiale ai giorni nostri e comprende sia scritti, testimonianze, fotografie, oggetti del periodo compreso tra il 1941 e il 1945, sia documenti volti alla conservazione della memoria della Resistenza raccolti fino ad oggi.

 

 

La mostra “Non dimenticar le mie parole” intende, attraverso testi ed immagini raccontare la vita civile, fascista e partigiana a Canale e nel Roero e rendere fruibili alcuni di questi preziosi documenti alla cittadinanza e alle scuole: per non dimenticare, mantenere viva la Memoria e ribadire i valori della Democrazia.

 

La mostra è strutturata in tre sezioni, ognuna caratterizzata da uno specifico colore e composta da 4 pannelli.  Un riquadro finale rende omaggio a Paolo Pasquero e all’Archivio.

 

Vita fascista. Le fotografie documentano le autorità fasciste in visita a Canale e alcune attività strettamente legate alla “filosofia di regime”: l’educazione dei giovani, l’idea di uomo e il ruolo della donna.

 

Vita civile. I testi e le immagini raccontano e ritraggono la quotidianità in tempo di guerra: il mercato delle pesche e la vocazione agricola commerciale canalese, gli svaghi per bambini e adulti, il rapporto della popolazione con i partigiani e il ruolo svolto dalla Chiesa.

 

Vita partigiana. I pannelli, con l’ausilio di mappe geografiche esplicative rispetto agli spostamenti e alle azioni intraprese, raccontano la nascita prima del “Gruppo” e successivamente della XXIII Brigata Canale.

 

I materiali estratti dall’Archivio Pasquero si auspica possano offrire l’opportunità di comprendere le compenetrazioni tra le tre aree tematiche: il fascismo che entra in ogni tipo di manifestazione, la guerra che entra in casa, il movimento partigiano e le sue relazioni con la popolazione.

L’Archivio, per ora disponibile su appuntamento per studiosi, ricercatori e studenti universitari, nel suo complesso, è composto da materiali eterogenei:

¾   59 faldoni con raccolte di testimonianze, testi, documenti ufficiali;

¾   350 fotografie

¾   1500 libri

¾   100 videocassette

¾   27 audiocassette

¾   oggetti vari tra cui proiettili, bomba a mano, cappello da alpino, bandiere, fazzoletti, binocolo etc.

 

 

I curatori della mostra “Non dimenticar le mie parole” hanno attinto alcune immagini dal web e ringraziano gli autori. Alcuni testi sono tratti dalla seguente bibliografia:

 

ACCIGLIARO W. – MOLINO B. – MORELLO G. (a cura di) 2010 – Vita Religiosa a Canale: storia, arte, devozione popolare, documenti e testimonianze, Bra
AMEDEO R.1982 – Storia Partigiana della &a Divisione Autonoma Alpina “Asti-magg. Hope”, Torino
BERTELLO L. - MOLINO B.1989 – Canale. Storia e cultura di una terra deI Roero, CavaIlermaggiore
BERTELLO L.1995 – La “23a Brigata Canale” e la Resistenza nel Roero, Bra
PASQUERO P.Archivio personale (inedito)
RAIMONDO R.2006 – Diario memoriale 1943-45. Le mie Memorie nella Vita Partigiana, 2006 (inedito)

 

Per approfondimenti: http://liberidiresistere.wordpress.com/

Per contatti e visite su prenotazione:

Associazione Franco Casetta

Vicolo della Rocca  4, 12043 Canale (CN)

cell. 333 8207675

associazionefrancocasetta@gmail.com ; 333 8207675

http://liberidiresistere.wordpress.com/

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L’Associazione Franco Casetta è nata da un gruppo spontaneo formatosi a partire dal dicembre 2007, per iniziativa di Paolo Pasquero (classe 1925), uno degli ultimi esponenti della Resistenza partigiana roerina, membro della XXIIIa Brigata Canale. La Brigata, operante dalla fine del 1943 alla Liberazione, era costituita da oltre 100 unità e aderiva alla formazione degli “Autonomi” del Comandante Mauri. Tra le prime ad entrare in Alba nell’ottobre 1944, risultò vittoriosa nella Battaglia di Santo Stefano Roero dell’8 marzo 1945, una delle più significative pagine della Resistenza roerina.

Paolo Pasquero, ora presidente dell’Associazione, ha svolto negli anni un’ampia opera di sensibilizzazione locale ai principi e valori della libertà, animando le manifestazioni del XXV aprile e incontri con cittadinanza e scuole. In passato animatore dell’Associazione partigiana “Tonio Ferrero” (notabile canalese che ospitò e curò Duccio Galimberti ferito e rifiutato per paura delle strutture ospedaliere della provincia) della Federazione Italiana Volontari della Libertà, a partire dagli anni ’70 del secolo scorso e raccolto numerose testimonianze del periodo archiviandole presso la propria abitazione. In ultimo ha sollecitato alcuni concittadini a farsi carico della sua preziosa eredità.

Il gruppo spontaneo, denominatosi inizialmente “Gruppo di Sostegno alla Tonio Ferrero” si è formato con l’obiettivo di sostenere e promuovere le iniziative degli ultimi rappresentanti della stessa, evitandone in tal modo la imminente e naturale conclusione. Dopo vari incontri, si è infine deciso di costituirsi ufficialmente in associazione, di dotarsi di uno statuto e di un organo di amministrazione al fine di regolarizzarsi e di adottare una struttura in grado di reperire risorse per realizzare le iniziative volte a tramandare e rinvigorire la memoria della lotta partigiana e dei principi di democrazia e libertà.

La costituzione ufficiale dell’Associazione Franco Casetta è avvenuta il giorno 9 gennaio 2010 presso la Biblioteca Civica della Città di Canale ed ha visto la partecipazione di 24 persone che hanno sottoscritto l’Atto Fondativo.

L’Associazione è aperta a tutti ed è alla ricerca di volontari che ne supportino le attività.

 

Il progetto Archivio

 

Tra le numerose attività di sensibilizzazione promosse in questi anni dall’Associazioni (tutte rintracciabili sul blog http://liberidiresistere.wordpress.com/ ), il progetto Archivio è indiscutibilmente il più impegnativo.

Il progetto, che consiste nella schedatura dei materiali conservati nell’archivio personale dell’ex combattente Canalese Paolo Pasquero, ha come obiettivo la conservazione e la tutela di un patrimonio inestimabile sulla storia della Resistenza a Canale e nel Roero. L’archivio, che copre l’arco cronologico che va dalla II Guerra Mondiale ai giorni nostri, comprende sia scritti, testimonianze, fotografie, oggetti del periodo compreso tra il 1941 e il 1945 sia documenti volti alla conservazione della memoria della Resistenza raccolti fino ad oggi.

Nel maggio 2010, il gruppo si è avvalso della consulenza del Prof. Luciano Boccalatte dell’Istituto Storico della Resistenza di Torino, che è sfociata in un percorso di autoformazione sul tema dell’archivistica e una prima e sommaria ricognizione sul materiale archiviato da Paolo, riconosciuto dagli Istituti di Cuneo e Torino degno di ampia considerazione, con l’obiettivo di approntare un progetto di catalogazione e parziale informatizzazione.

Tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011 il progetto di riordino e catalogazione dei documenti sulla storia della Resistenza roerina e in particolare della 23a Brigata Canale, ha mosso i suoi primi passi concreti grazie al lavoro volontario degli associati, ma soprattutto grazie alla costante disponibilità e ospitalità di Paolo.

La capacità di Paolo di rendere udibile ciò che gli scritti spesso sussurrano, ha portato a spostare l’attenzione sulle fotografie, documenti comprensibili ed apprezzabili solo attraverso la testimonianza diretta del testimone privilegiato.

Durante il 2011 si è deciso così di concentrare le energie sulla documentazione fotografica attraverso la registrazione audio in formato mp3 dei ricordi di Paolo e di sfruttare le informazioni di ogni singola fotografia per contestualizzare l’immagine.

Imprescindibile dal lavoro di catalogazione dei materiali è la conoscenza della biografia di colui che ha raccolto e custodito i documenti che compongono l’archivio. In questo senso un socio sta procedendo a intervistare Paolo e a registrare i racconti della sua vita.

Le attività finora svolte dai soci hanno riguardato solo una minima parte del vasto archivio di Paolo e si sono concentrate sugli aspetti più generali dei suoi contenuti. L’unicità e l’originalità di molti documenti sia scritti sia fotografici, però, insieme alla consapevolezza di  un  lavoro  di  catalogazione complesso e lungo se affidato alle sole forze dei volontari dell’Associazione, ha portato a valutare la possibilità di presentare quanto finora fatto attraverso la realizzazione di una mostra.

Scopo dell’iniziativa, oltre al riconoscimento del valore storico dell’archivio, è la possibilità di far conoscere il progetto ad un pubblico più ampio e poter accedere a bandi per la richiesta di contributi.

 

Franco Casetta (Canale, 1919-1944)

Nato in una famiglia stimata, nel 1940 dopo la licenza ginnasiale, si arruolò volontario nella Guardia di Finanza raggiungendo il grado di Vice Brigadiere.

L’Armistizio dell’8 Settembre lo colse di stanza con la sua Compagnia in Albania, dove non si sottomise ai tedeschi, ma con tutta la Compagnia si unì alla Resistenza Albanese con l’intento preciso di rientrare in Italia. Giuntovi all’inizio del 1944 si unì ai primi Partigiani  che  operavano  in  Val  Casotto con il nome di Battaglia di “Tenente Franco”. Rientrò a Canale a luglio su sollecitazione degli amici Nino ed Enzo Faccenda ed entrò quindi nella XXIIIa Brigata Canale.

Il 6  agosto Franco con un gruppo di partigiani lasciò la base  di Sanche di Vezza d’Alba per recarsi ad un’importante riunione ai Piloni di Montà, dove sarebbe stata discussa la sua nomina al comando della Brigata e l’ingresso nelle Formazioni Giustizia e Libertà. Sopraffatti a Canale in via Torino dai fascisti in un sanguinoso conflitto a fuoco, fu ferito  e,  dopo un  pestaggio, assassinato.

Dal suo testamento datato 31 maggio:

“…Con mente serena e animo tranquillo, pensando di poter incontrare sul campo morte onorata, per la causa che ho sempre ritenuta giusta e santa, o di dover confessare la mia fede di italiano di fronte ad un plotone di esecuzione, prego Iddio innanzitutto  di  concedermi  la  stessa  forza  e  lo stesso coraggio con cui sono caduti tanti Eroi e tanti Martiri d’Italia in tutti i tempi…

…A tutti raccomando di non piangere la mia morte, perché offenderebbero i miei sentimenti di oggi e la mia memoria di domani, lo mi sento orgoglioso di poter dare la mia opera e la mia vita per la Patria, per un migliore e immancabile avvenire del mio Paese…. Sia il mio sangue un richiamo per tutti i connazionali ad unirsi per ricostruire quello  che  è  rovinato  e  costruire quello che ancora non si è fatto… Viva l’Italia”.

 

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