TANARO. Il fiume dei vini.

Dal ponte di Polenzo (1)Un fiume che si è elargito davanti al mio obiettivo con i suoi paesaggi più belli, che mi ha ispirato e guidato nelle mie immagini concedendomi il meglio di sé.

Un affascinante connubio, quello voluto da fotografo Davide d’Angelo per la mostra “Tanaro. Fiume dei vini”: tecnologia e natura, che si uniscono insieme per dare vita ad immagini suggestive e ricche di sfumature.

La mostra verrà inaugurata il giorno 13 aprile 2013 alle ore 17,00 presso il Civico Museo “F. Eusebio” di Alba e sarà affiancata all’esposizione  “I tesori del Tanaro”: grazioso scrigno che presenta i clamorosi ritrovamenti del Proboscidato di Verduno e della Balenottera di Alba. Sarà presente anche l’autore, disponibile a svelare i segreti dell’a sua innovativa tecnica e a raccontare di come, in pochi attimi, è riuscito a cogliere la bellezza del nostro fiume, il Tanaro.

Per approfondire la tematica vi proponiamo un’intervista al fotografo Davide D’Angelo

In seguito, al termine della presentazione sarà  possibile prendere parte all’iniziativa “Aperitivo col  fossile in museo”, momento conviviale in compagnia del dott. Edmondo Bonelli, ricercatore del museo civico e scopritore del Mastodonte di Verduno e della balenottera di Alba, nonché di numerosi altri ritrovamenti. L’ “Aperitivo con il fossile” è a partecipazione gratuita, ma con obbligo di prenotazione, per via dei posti limitati. Per prenotare clicca qui.

La mostra, ad ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 5 maggio 2013 durante gli orari di apertura del Museo:

Martedì -venerdì: 15.00-18.00

sabato: 15.00-19.00

domenica e festivi (25 aprile e 1 maggio) : 10.00-13.00 e 14.00-19.00.

La mostra

Peculiarità di questa esposizione è la tecnica utilizzata per ottenere queste immagini: la fotografia ad infrarosso, che permette di  guardare al di là del visibile.

Sono queste immagini riprese con una macchina fotografica specificatamente dedicata ed elaborata per questo tipo di fotografia. Cieli resi neri come la pece, nuvole eteree, foglie bianche come la neve  restituiscono immagini di un mondo surreale al quale i nostri sensi non sono abituati. Eppure esso è li, un mondo che noi non vediamo eppure esiste. Un mondo parallelo a quello che conosciamo, a quello di tutti giorni, di ogni istante. Ci si appassiona, quindi, all’idea di scrutare al di là di ciò che la nostra vista ci offre. Un mondo così uguale ma al contempo così diverso, fatto di nitidezza da interpretare in un bianco e nero puro e profondo. Tutto da esplorare, tutto da scoprire anche nella sua interpretazione artistica.

Il fotografo racconta così i soggetti dei suoi scatti: il fiume e la bellezza della natura.

“Un bagliore di luce, il cielo, le nubi, alberi che si riflettono nelle placide acque del Tanaro. Un fiume che dà forza, vita e talvolta travolge una terra generosa di frutti, ricca di storia ma al contempo dura ed austera. Il Tanaro che serpeggia sinuoso, incastonato tra dolci colline ed alti dirupi. Percorrendone le sponde si riesce a cogliere il suo profondo respiro gonfio di vita, la pace delle sue acque nello scorrere lento attorno le sue anse e poco oltre la forza della bianca schiuma su una rapida discesa. Ho seguito il mutare delle stagioni dalla tarda estate alle nevicate invernali. Ho desiderato cogliere e fissare nelle mie immagini lo spirito di questo meraviglioso fiume, soffermandomi sulle sue acque, sugli scorci selvaggi delle sponde e sul territorio che lo circonda. Ho cercato di vedere ciò che non vediamo, fotografando all’infrarosso, eliminando i colori per esaltare le forme ed i semplici bagliori. Ho fotografato l’acqua scura contrastata dai chiari riflessi delle foglie di un caldo settembre od un semplice albero colto nella sua nudità invernale di febbraio.

Da Bastia Mondovì fin sotto Barbaresco, attraverso le colline cuneesi. Un percorso tortuoso, un territorio scolpito e finemente cesellato dal Tanaro che si pone in questo tratto come confine naturale tra l’austero Roero e le tondeggianti Langhe. Un fiume che si è elargito davanti al mio obiettivo con i suoi paesaggi più belli, che mi ha ispirato e guidato nelle mie immagini concedendomi il meglio di sé.”

L’autore.

Davide D’Angelo nasce a Torino nel 1963 e fin da bambino è appassionato dalle immagini. Dalla “forza statica” evocata dal congelamento dell’istante. Si avvicina poco più che ventenne alla camera oscura, ma nel 2002 compie il grande salto nel mondo del digitale e di Photoshop. Nel 2005 l’incontro con Paolo Fossati, uno dei migliori e tra i più stimati fotografi subacquei  in Italia, lo proietta con forza nel mondo della immagine subacquea e della sua postproduzione con Photoshop. Prosegue parallelamente la sua attività di fotografo “terrestre” dividendo il tempo con la professione di imprenditore. Entra nel mondo del teatro e della danza, ottenendo ottimi successi che lo portano alla collaborazione con diverse associazioni e scuole di danza. Attualmente  sta  lavorando sulle nuove frontiere legate alla fotografia digitale all’infrarosso applicata alle tecniche di elaborazione in Photoshop per il bianco e nero e alla stampa in fine art.

 

 

 

 

 

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