La chiesa di San Domenico è uno degli edifici più significativi di tutta la città: la sua figura imponente, ma nello stesso tempo austera, si staglia vicino al liceo classico cittadino la cui struttura apparteneva un tempo al monastero adiacente l’edifico di culto. Voluta dall’ordine dei domenicani, la cui presenza è riscontrabile ad Alba già a partire dal XII secolo, essa è caratterizzata da uno stile gotico primitivo particolarmente evidente nella facciata dell’edificio, il cui ritmo è segnato dalla successione di quattro contrafforti che ne determinano gli spazi, riprendendo la ripartizione interna in tre navate.
Di particolare interesse il portale della chiesa di San Domenico che presenta una notevole strombatura ottenuta dalla successione di colonnine in conci di arenaria e laterizio. Un arco ad ogiva sopra di esso delimita lo spazio della lunetta che porta la raffigurazione della Beata Vergine con il Bambino al cui fianco si trovano Santa Caterina da Siena, da un lato, e San Domenico dall’altro.
Entrando all’interno della chiesa di San Domenico si rimane colpiti dalle colonne di sostegno delle volte a crociera che coprono il soffitto dell’edificio. Su di esse è possibile riscontrare tracce della decorazione in bianco e nero che richiama i motivi decorativi comuni nell’Italia centrale, come ad Orvieto e Siena, e rimanda ai colori dell’ordine domenicano. Purtroppo gli apparati decorativi risultano seriamente danneggiati dai continui rimaneggiamenti nel tempo: di essi è possibile ancora ammirare alcuni affreschi di epoca tre-quattrocentesca.
Presente anche una scultura di inizio ‘900 la cui storia è affascinante perché dimostra quanto l’arte possa essere trasversale nell’esprimere i più profondi sentimenti umani. Nata come monumento funebre dalla mano dell’artista Leonardo Bistolfi, essa viene poi regalata dallo stesso presidente Luigi Einaudi alla città di Alba a perpetua memoria dei suoi caduti durante la guerra di Liberazione.
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