Realizzato tra XI e XIII secolo, citato in documenti del XII secolo come proprietà del Comitato di Alba – città medievale che è possibile esplorare grazie ai tour di Alba Sotterranea – il castello di Grinzane Cavour, dopo secoli di alterne vicende passò nelle mani dei De Tonnere, gli zii di Camillo Benso conte di Cavour.

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Figura 1: il castello di Grinzane Cavour

Il castello odierno non ha sempre avuto questo aspetto: ciò che vediamo è conseguenza degli interventi realizzati dalla Soprintendenza nel 1961, in occasione dei primi cento anni dello Stato Italiano.

Come si è evoluto nel tempo questo castello?

La parte più antica corrisponde alla torre centrale, successivamente furono aggiunti i settori sud e nord. Le numerose finestre, disposte su diversi piani, sono indice del fatto che, inizialmente, l’edificio aveva una funzione militare, solo successivamente residenziale.

E’ fortissimo il legame tra il castello e lo statista risorgimentale Camillo Cavour: a inizio ‘800, il giovane fu mandato ad amministrare le proprietà terriere di famiglia e, alla coltivazione delle barbabietole, vi introdusse il vitigno pinot nero e tentò di migliorare la produzione del Barolo richiamando l’importante enologo francese Oudart.

Lo stesso Cavour fece realizzare dei lavori all’interno del castello…

Oggi il castello di Grinzane Cavour, posto nel cuore di quei paesaggi vitivinicoli patrimonio Unesco, è sede di un’importante Enoteca Regionale, del museo etnografico e dei cimeli cavouriani, dell’Asta mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, di un ristorante e di una serie di altri enti.

Inoltre, nel 2011, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il castello ha ospitato la mostra temporanea itinerante Italia Enotria: la vigna del Risorgimento a cura dell’archeologo del vino Marco Mozzone, di cui al seguente link potete vedere la scheda del catalogo.

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