Il quadriportico, nell’architettura romana, era una sorta di cortile collocato dietro il frontescena del teatro e, nell’antica Augusta Bagiennorum, al suo centro sorgeva un tempio.
Relativi ad esso, sono chiaramente evidenti i suoi muri di fondazione e, nel loro insieme, gettano luce su una pianta che era di forma rettangolare con lo spazio interno suddiviso in due sale: il pronao (l’ingresso) e la cella, sala in cui era custodita la statua di culto a cui era dedicato l’edificio.
A quale divinità era dedicato questo tempio? L’ipotesi più probabile è che fosse dedicato a Dioniso-Bacco, il dio del vino, ma, anche in questo caso, il significato della parola “ipotesi” deve essere ben tenuto a mente.
Sicuramente, il mondo dei teatri e quello degli spettacoli che si svolgevano al suo interno erano molto legati al culto di Bacco: nel sito del teatro di Alba Pompeia, è stata ritrovata l’erma del Sileno, creatura mitologica molto vicina al dio dell’ebbrezza che la religione romana aveva “importato” da quella greca.
Un fenomeno estremamente interessante è rappresentato dalla struttura – diversa per forma, tecnica costruttiva e antica funzione – che avvolse in età tardoantica l’ormai vetusto tempio di Bacco: costituisce un segno dei tempi che cambiano. Infatti, il nuovo edificio era una Basilica cristiana: siamo in un periodo in cui il Cristianesimo stava soppiantando l’antica religione pagana e tale cambiamento è molto ben percepibile in questo caso: un edificio cristiano che sfrutta e ingloba un tempio pagano.
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