Oggi si stima che in mare ci siano più di 150 milioni di tonnellate di plastica, nel 2025 ci sarà 1 tonnellata ogni 3 di pesce e nel 2050 rischiamo che la plastica superi il peso di tutti i pesci!

Il problema della plastica negli oceani è tra le 6 emergenze ambientali più gravi (insieme a cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, inaridimento del suolo, inquinamento e cementificazione).

L’enorme quantità di plastica che finisce in acqua, attraverso tombini, caditoie, vento, ecc., arriva negli oceani e viene trasportata dalle correnti. Queste convogliano i rifiuti in zone dove sono presenti dei vortici, facendo sì che si accumulino in enormi distese, così grandi che è difficile calcolare la loro dimensione.

Si parla di vere e proprie aree che, non a caso, vengono dette “Isole di plastica”.

Non è dato sapere con esattezza quante siano queste isole, né quanto siano grandi, perché hanno una forma irregolare, cambiano continuamente e sono poco visibili dai satelliti perché spesso sono costituite da microplastiche, però si parla di almeno 5 isole di plastica nei vari oceani.

Quella presente nel Pacifico del Nord contiene circa 2 trilioni di pezzi di plastica che pesano oltre 96.000 tonnellate. Nell’emisfero australe l’Oceano Indiano ha un inquinamento da plastica maggiore rispetto a quello del Sud Pacifico e Sud Atlantico. Questo è anche dovuto al fatto che l’Asia deve smaltire enormi quantità di rifiuti, non tanto perché ha moltissimi abitanti, ma perché i Paesi occidentali le “affidano” l’80% circa dei rifiuti che producono.

Anche in Italia è comparsa un’isola di plastica, a nord-ovest dell’Isola d’Elba.

 

Per approfondire clicca qui: https://www.sonsoftheocean.it/lisola-di-plastica-ha-raggiunto-le-dimensioni-di-tre-volte-la-francia/