Gli studi di botanica sulle colline albesi sono stati condotti in varie epoche storiche e inducono ad affermare che oggi le Langhe ed il Roero
costituiscono uno dei territori italiani meglio conosciuti per quanto riguarda la composizione del manto vegetale che le riveste.
La sala è dedicata Giacinto Abbà, importante figure nel campo della ricerca naturalistica ad Alba.
Per quanto concerne i funghi, si è cercato di illustrarne le varietà con le rispettive caratteristiche: dalle specie parassite, come la peronospera, ai microscopici lieviti responsabili della fermentazione vinaria, ai più noti funghi.
Com’è doveroso, particolare rilievo si è dato al gruppo dei tartufi, funghi ipogei che hanno reso famosa nel mondo intero la città di Alba.
La vetrina dedicata agli alberi presenta alcune fra le più nobili essenze arboree della flora spontanea dei boschi locali: faggio, querce, pino, castagno, frassini, aceri, noce, ecc.
Ogni specie è illustrata da un’immagine fotografica delle pianta intera, da un rametto con foglie e frutti e da uno strame di foglie secche, con l’ambizione di trasportare idealmente il visitatore nell’ambiente boschivo proprio di ciascuna specie.
Un visore presenta una serie di immagini illustranti alcune delle specie floristiche albesi che godono di protezione assoluta ai sensi della legge regionale n. 32 del 2.11.198, tra cui i fiori di gigliacee e di orchidacee.
Un semplice cartello mostra la natura di oltre 11.000 fogli essiccati dell’erbario, vista l’impossibilità di rendere accessibili a tutti i visitatori.
Come tutte le altre collezioni, anche l’erbario è comunque consultabile da parte di studiosi che ne facciano richiesta.
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