La terza sala scandisce la vita attiva di un ufficiale dell’esercito sardo-piemontese nel periodo cruciale di metà Ottocento, caratterizzato in meno di vent’anni da tre guerre d’indipendenza, dalla guerra di Crimea e da tutta una serie di operazioni militari come l’occupazione dell’Italia centrale per raccordare la conquista garibaldina del Regno delle due Sicilie al resto dell’Italia o, ancora, come la guerra contro i briganti o gli interventi a sedare moti e rivolte popolari.
Martina è presente sin dalle prime esperienze del 1848-49 sui campi di Goito e Custoza; dopo la guerra del 1859 e il presidio ai confini austriaci del Veneto, nel 1860 partecipa all’occupazione dell’Italia centrale e poi all’assedio di Gaeta. Poco dopo è a Benevento nella guerra contro i briganti per finire a Reggio Calabria e ancora a Palermo ferita dal colera e da un vasto malcontento popolare sfociante in rivolte. La guerra, le epidemie, la miseria materiale fanno parte della realtà concreta della storia umana, rappresentano il lato scuro, irrazionale, disumano da cui l’uomo non ha ancora imparato a staccarsi definitivamente.
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