Anche l’Unesco si è reso conto dell’importanza e della bellezza del sito archeologico delle palafitte del lago Viverone, in provincia di Biella, inserendolo nel 2011 nella lista dei siti “Patrimonio dell’Umanità”, insieme ad altri villaggi preistorici di cui si è ritrovata traccia su tutto l’arco alpino, dando così conferma del fondamentale ruolo che questi clamorosi ritrovamenti hanno avuto nell’ampliamento delle conoscenze riguardanti l’archeologia preistorica del Piemonte. Pochi metri sotto il livello dell’acqua, infatti, si sono straordinariamente conservati i resti di circa 5000 pali conficcati nel terreno a testimonianza di un antichissimo villaggio palafitticolo risalente all’età del Bronzo. Grazie a questi rinvenimenti è stato possibile ricostruire in parte la forma del villaggio, ma in generale si sono dimostrati essere indispensabili per la comprensione delle tipologie abitative in età preistorica: presumibilmente le palafitte del lago Viverone erano disposte con andamento circolare lungo le due passerelle principali, che fungevano da sentieri, ed erano circondate da palizzate in legno con funzione difensiva, un impianto abitativo comune a molti villaggi in età preistorica.
Inoltre, durante le campagne di scavi, effettuate negli anni ’70 del secolo scorso, sono venuti alla luce numerosi reperti che testimoniano l’importanza anche culturale del villaggio situato sulle sponde del lago: i ritrovamenti ceramici presentano un motivo decorativo del tutto peculiare e che si diffonderà in seguito anche nelle popolazioni limitrofe.
Il lago Viverone non è solo importante dal punto di vista archeologico, ma anche il suo ambiente naturale è ricco di sorprese e di informazioni preziose tanto che è stata istituita una riserva naturale a tutela delle sue peculiarità.
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