Il declivio denominato “Baità” è caratterizzato da modesti terrazzamenti con muri a secco e piccole costruzioni realizzate fra i grossi massi rocciosi. È quindi stato utilizzato dall’uomo verosimilmente fin dall’antichità, ma al momento non è possibile stabilire con precisione l’arco cronologico di frequentazione. La sua posizione, a monte del sito archeologico “Riparo Rumiano”, la buona disposizione del terrazzamento e la contiguità con il riparo stesso, caratterizzato da spazi antistanti di non facile agibilità, permettono di ipotizzare che la Baità fosse parte integrante del sito, e che costituisse, con il riparo, un unico complesso. Il sito fu individuato alla fine dell’Ottocento, quando, nel corso di attività estrattive nella cava di pietra da costruzione furono rinvenuti degli oggetti di interesse archeologico, come ad esempio un’ascia in pietra levigata . Nel 1900 e nel 1901, sulla base delle raccolte di reperti di età preistorica fatte da studiosi locali, partono dunque diverse campagne di scavo nei ripari, che si aprivano nel fronte della cava. Il principale di questi ripari è il “riparo Rumiano”, così denominato in memoria del primo scopritore del sito. Successivamente, nel 1938-1939, furono effettuati altri scavi, che portarono al rinvenimento di numerosi manufatti, per lo più frammenti ceramici e reperti in pietra levigata, in parte perduti, e attualmente conservati al Museo di Antichità di Torino. Dalla lettura dei resoconti dell’epoca si ricava che la quantità di materiale emerso era elevata, e questo permette di ipotizzare che si trattasse di un insediamento rimasto in uso per un periodo piuttosto lungo. I reperti raccolti durante gli scavi si collocano cronologicamente fra il Neolitico finale e la piena età del Rame, e mostrano come fin dalla preistoria la valle di Susa abbia costituito un asse di transito per intensi traffici commerciali attraverso i valichi del Moncenisio e del Frejus.
Il Percorso Archeologico di Vaie parte dall’area attrezzata della Pradera, sull’antica strada verso la Francia, e raggiunge rapidamente il riparo Rumiano, luogo principale dei ritrovamenti e facilmente accessibile. Lasciato il sito il sentiero sale alla Baità, dove verosimilmente sorgeva un insediamento preistorico e prosegue verso l’area palustre. Raggiunto il promontorio panoramico della Chiesa di San Pancrazio, la passeggiata archeologica termina con la visita al Museo Laboratorio della Preistoria, situato nel centro del paese di Vaie, che completa il percorso.
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