La plastica è composta da polimeri sintetizzati artificialmente. La loro struttura non è disponibile in natura, quindi non sono biodegradabili.

La plastica è indistruttibile in natura, non scomparirà mai, quindi inquina l’ambiente.

Oggi il mondo è talmente pieno di plastica e questo materiale è diventato così diffuso e imprescindibile, che si è iniziato a chiamare la nostra Era “Plasticene”.

Un grande paradosso legato alla plastica è che nonostante sia indistruttibile, viene usata una sola volta. Il maggior uso che si fa della plastica è quello usa e getta (soprattutto le cosiddette 3 B: buste, bottiglie, bicchieri).

La plastica non si decompone, ma viene degradata da agenti chimici e fisici in frammenti più piccoli, molto pericolosi.

Si parla di:

  • microplastiche, se di dimensioni tra 0,1 micron e 5 millimetri
  • nanoplastiche, se di dimensioni inferiori a 0,1 micron

Queste plastiche minuscole le troviamo nei cosmetici (dentifrici, scrub), nei capi sintetici, nella porporina, nel logorio degli pneumatici… Ci abbiamo a che fare costantemente senza rendercene conto e… arriviamo anche a ingerirla!

Naturalmente queste finiscono nell’acqua e la contaminano, e con essa si intossicano i pesci e gli animali che se ne nutrono. Alcuni animali rimangono intrappolati nella plastica, altri rimangono soffocati con i sacchetti, i pesci a volte mangiano degli oggetti in plastica scambiandoli per prede e i cetacei ingeriscono le microplastiche insieme al plancton perché hanno un odore simile.

 

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