Nata nel 1979 per soddisfare l‘esigenza di conservare e studiare in loco i reperti umani antichi provenienti dagli scavi archeologici effettuati sul territorio, la sezione di Antropologia è situata in un’area di 150 metri quadrati dove la temperatura e l’umidità sono mantenute entro i limiti tollerabili per una corretta conservazione del materiale nella quale sono compresi un laboratorio e un magazzino.

Lo scopo degli studi antropologici è, tra i vari, quello di documentare e valorizzare le caratteristiche biologiche e culturali delle popolazioni locali che si sono succedute nel territorio dalla preistoria al tardo Medioevo.

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Un antropologo, Luca Pellegrino, al lavoro nel nosto museo.

 

I settori di ricerca della sezione sono vari e diversificati tra loro:

  • lo studio per la valutazione dello stato di conservazione dei reperti;
  • lo studio degli agenti inquinanti e contaminanti;
  • la progettazione e la pianificazione degli interventi di restauro e di conservazione;
  • gli studi per l’analisi dei segni scheletrici riconducibili a malattie e nutrizione;

Sono numerose le collezioni di reperti umani conservati nel Museo:

  • I resti umani di età preistorica, particolarmente abbondanti ad Alba e nel suo territorio.
  • 59 sepolture di età romana provenienti dagli scavi archeologici di piazza della Conciliazione ad Acqui Terme (AL).
  • 126 tombe ad inumazione di età medievale provenienti dagli scavi effettuati in occasione del restauro della chiesa albese di San Domenico.
  • 141 sepolture dagli scavi di Ticineto Alessandrino e 88 da quelli di Pollenzo, entrambe di età medievale.

Il museo dimostra una grande utilità nel contenere tali raccolte, offrendo un ambiente adatto alle esigenze conservative e al contempo la possibilità di studiare tali materiali agli specialisti, ma non si è ancora resa possibile la realizzazione dell’esposizione stabile di tale patrimonio. In certe date speciali, l’associazione Ambiente & Cultura ha comunque aperto tali collezioni al pubblico e tali occasioni non mancheranno sicuramente in futuro.

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