Il Rocciamelone, con la sua cima elevata a 3538 m, pareva ancora in epoca sabauda, con il Monviso, la vetta più elevata delle Alpi e comunque quella più facilmente individuabile dalla pianura. Non stupisce dunque che leggende collochino ancora in età cristiana sulla sua cima una strana entità che si manifesta con un lancio di fulmini e pietre, retaggio del dio celtico del temporale, dalla spada fiammeggiante. A questa tradizione si collegano forse le incisioni rupestri disposte sui sentieri del Rocciamelone, caratterizzate da una figura maschile armata, quasi danzante, che richiama tra il 500 ed il 200 a.C. la tradizione viva ancora oggi degli Spadonari, o addirittura la deposizione votiva nell’età del Bronzo Finale (circa 900 a. C.) di una cuspide di lancia in bronzo nei pressi del rifugio Ca’ d’Asti e nella media età del Bronzo (circa 1500 a.C.) di una lama di pugnale completamente nuova sul sentiero del Lago di Malciaussia. Alcuni calchi delle incisioni rupestri più significative sono collocati presso il Museo Etnografico della Novalesa. All’età del Bronzo sono invece da riferire i segni incisi a spirale su una roccia in adiacenza al sentiero che porta alla Novalesa, mentre a nord dell’abitato attuale una zona di frana ricopre ripari sotto roccia con tracce di presenze protostoriche ed una miniera d’oro ancora attiva in età storica. Scopo del progetto è dunque valorizzare questi complessi attualmente poco noti, integrandoli nella fitta rete di percorsi di diversa difficoltà, dalle passeggiate nel verde della conca alle salite che caratterizzano l’escursionismo verso il Rocciamelone ed il Cenisio, creando anche fisicamente un collegamento tra le aree attrezzate delle incisioni rupestri della Moriana e quelle di prossima istituzione a Mompantero. L’integrazione del centro di informazione presso il Museo Etnografico, la realizzazione di un’area a verde attrezzata intorno alla roccia delle spirali lungo la strada per l’Abbazia, la messa in luce di ripari sotto roccia con deposito preistorico e delle gallerie delle antiche miniere d’oro, completano il quadro arricchendo di contenuti il polo turistico di Novalesa e favorendo una diversa articolazione delle visite in un comprensorio di primario interesse storico ed archeologico.
Le incisioni rupestri della Novalesa e del Rocciamelone
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