Le epigrafi, tutte databili tra il I secolo a.C. e il V d.C., sono provenienti dal terriorio di Alba o dei comuni limitrofi e sono incise per la maggior parte su marmo bianco, ma non mancano esemplari in pietre meno nobili quali la locale arenaria. Quelle meglio conservate, presentano un apparato decorativo per lo più costituito da un timpano decorato con elementi vegetali stilizzati oppure con figure mitologiche.
Tra le lapidi più imponenti, emerge quella marmorea di Caio Cesio, rinvenuta a Corneliano nel 1875 e depositata presso il Museo dalla famiglia Pasquero nel 1984, nella cui parte terminale è scolpita la raffigurazione della gorgone Medusa ed esternamente da due sfingi.
Dalla necropoli proviene un monumento funebre recante i ritratti dei defunti: si tratta della parte superiore di una stele a nicchia incavata, entro la quale sono scolpiti i volti dei due probabili defunti, datata alla prima parte del I secolo a.C.
Alcune lapidi di età imperiale sono state riutilizzate e quindi rilavorate in epoca successiva. Ultima in ordine cronologico, deve essere menzionata l’epigrafe databile tra V e VI secolo relativa ad un defunto cristiano.
Il Museo Civico Federico Eusebio costituisce la tappa finale di tutti i tour di “Alba Sotterranea. Il passato è sotto ai tuoi piedi”.
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